Nazionale

Cooperazione Uisp: in Libano per formare operatrici sportive

Pubblichiamo una corrispondenza che ci arriva da Beirut. Il bisogno di "giocare" da parte dei bambini dei campi profughi
Si sono concluse le prime due giornate di formazione Uisp nel campo profughi palestinese di Mar Elias, a Beirut, Libano, nell’ambito del progetto “Rafforzamento dell’offerta di servizi sociali ed educativi a favore dei minori palestinesi dei campi profughi di Mar Elias, Burj Barajneh e Rashidieh in Libano”, realizzato dalla ONG italiana CTM – Cooperazione nei Territori del Mondo in partenariato con l’ONG libanese Ghassan Kanafani Cultural Fundation (GKCF) e co-finanziato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il corso è rivolto alle operatrici della Ghassan Kanafani Cultural Foundation che lavorano negli asili con bambini da 3 a 6 anni. I formatori Uisp, Alessandro De Paolis dell'Uisp Roma, e Luana Sanna, dell'Uisp Sardegna, durante questa missione svolgeranno due giornate di formazione per le operatrici di Burj El Barajneh e due con quelle di Mar Elias, entrambi a Beirut, per spostarsi poi a Rashidieh, campo profughi palestinese vicino Tiro.

"La prima tappa del corso, con gli operatori di Mar Elias, è andata molto bene - ci spiega Layla Mousa che, insieme a Massimo Tossini, si occupa di coordinare il progetto e che si trova in questi giorni a Beirut - I formatori hanno sviluppato un ottimo feeling con le corsiste, che si sono dimostrate entusiaste e curiose. Una delle ragazze, nel brainstorming di fine corso ha detto che non solo i bambini, ma anche loro stesse hanno bisogno di giocare. Il progetto durerà tre anni, durante i quali l’Uisp porterà avanti diverse attività, e questa partenza positiva mette le basi per una bel percorso che a mio avviso sarà una crescita non solo per i beneficiari finali, ma anche per la Uisp stessa”.

Alessandro De Paolis, è intervenuto venerdì 4 settembre all'interno del Giornale Radio sociale, per presentare gli obiettivi della formazione. "Condividiamo con le insegnanti dei campi profughi la nostra esperienza sul gioco, sulla metodologia obliqua, sull’insegnamento tramite il gioco e il movimento. Abbiamo avuto l'ottima opportunità di entrare nel campo profughi e fare formazione, avendo anche da loro molto in cambio. Quindi è stata un’esperienza molto arricchente".ASCOLTA L'AUDIO

Le corsiste acquisiranno metodologie didattiche capaci di avvicinare i ragazzi e i bambini allo sport, educandoli al movimento come stile di vita, costruendo con loro una mentalità sportiva spendibile anche e soprattutto fuori dalla scuola o dalla società sportiva, ed educandoli alla salute. Tra gli obiettivi principali c'è quello di sviluppare nel bambino gli schemi motori di base e le capacità coordinative, condizionali e cognitive, e di promuovere la relazione con se’ stessi e gli altri.

I palestinesi sono presenti sul territorio libanese da decenni, ma nonostante questo vivono in condizioni sociali ed economiche al limite: bambini e giovani hanno limitato accesso al sistema scolastico pubblico, mentre il costo dell'istruzione privata non è sostenibile dalla maggior parte delle famiglie. L’UNRWA (Agenzia ONU per i rifugiati) offre percorsi d’istruzione primaria e secondaria all’interno dei campi profughi, mentre le associazioni non profit locali forniscono servizi sociali ed educativi di fondamentale importanza per sopperire alle carenze del sistema formale. Il sostegno all’istruzione, nel quale rientra l’intervento Uisp, rappresenta uno degli strumenti più efficaci di alleviamento della povertà, come è affermato anche dall’indagine socioeconomica svolta dall’UNRWA nel 2010. (di Layla Mousa)

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